SUCCESSIONE - BENEFICIO DI INVENTARIO - Cass. civ. Sez. II, 26-03-2018, n. 7477

L'art. 484 c.c., nel disporre che "l'accettazione col beneficio d'inventario si fa mediante dichiarazione" e che questa "deve essere preceduta o seguita dall'inventario", chiaramente delinea una fattispecie a formazione progressiva, per la cui realizzazione i due adempimenti sono entrambi indispensabili, come suoi elementi costitutivi.Al momento della formazione del titolo esecutivo giudiziale nei confronti dell'erede per un debito del cuius, qualora non siano ancora decorsi i termini per il compimento dell'inventario da parte del...

SUCCESSIONE - IMPOSTE - Cass. civ. Sez. V Ord., 09-03-2018, n. 5746

Gli atti impositivi destinati al contribuente che sia deceduto, nell'ipotesi in cui sia stata eseguita la comunicazione di cui all'art. 65, comma 2, D.P.R. n. 600 del 1973, da parte degli eredi circa le proprie generalità ed il proprio domicilio fiscale, devono essere diretti e notificati personalmente e nominativamente agli eredi nel domicilio fiscale da costoro comunicato. In mancanza, gli atti impositivi intestati al dante causa possono essere notificati nell'ultimo domicilio dello stesso, ma agli eredi collettivamente e impersonalmente...

SUCCESSIONI - OBBLIGAZIONI - Cass. civ. Sez. II Ordinanza, 08-01-2018, n. 184

In tema di obbligazioni, in caso di successione "mortis causa" di più eredi nel lato passivo del rapporto obbligatorio, si determina un frazionamento "pro quota" dell'originario debito del "de cuius" fra gli aventi causa, con la conseguenza che, al pari di quanto si verifica nelle obbligazioni solidali, il rapporto che ne deriva non è unico ed inscindibile e non si determina, nell'ipotesi di giudizio instaurato per il pagamento, litisconsorzio necessario tra gli eredi del debitore defunto, né in primo grado, né nelle fasi di...

SUCCESSIONE - TESTAMENTO - Cass. civ. Sez. VI - 2 Ordinanza, 19-12-2017, n. 30485

L'incapacità naturale del testatore postula l'esistenza non già di una semplice anomalia o alterazione delle facoltà psichiche ed intellettive del de cuius, bensì la prova che, a cagione di una infermità transitoria o permanente, ovvero di altra causa perturbatrice, il soggetto sia stato privo in modo assoluto, al momento della redazione dell'atto, della coscienza dei propri atti o della capacità di autodeterminarsi. Peraltro, poiché lo stato di capacità costituisce la regola e quello di incapacità l'eccezione,...